Guardami, guardami...
il sangue scivola attraverso le dita e sporca le lenzuola.
Guardami, ascoltami...
Forse non ricordavi che i miei occhi potevano ancora vedere
e che la brezza riusciva ancora a muovere i miei pensieri.
Invece non mi hai guardato.
Hai smesso di farlo non appena all'orizzonte è apparsa la pioggia.
Cosa devo dire ora, cosa devo fare.
La lingua che mi hanno insegnato non serve ad altro che a chiedersi perché
e le risposte stanno sempre nel posto sbagliato.
Abbiamo visto, abbiamo assaporato e bevuto
anche quando la sete non era impellente.
Abbiamo ascoltato e poi sognato e poi ancora e ancora...
Che cosa è accaduto poi?
C'è un vuoto, una distanza che non si colmerà lo so.
Guardami, guardami...

14 settembre 2009