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Era
tempo di andare a Otricoli e cercare tracce di Maria Di Filippo. Otricoli
sorge sulla sommità di una collina che domina una valle
attraversata dal Tevere e dalla antica via Flaminia. Il centro storico,
racchiuso dalle mura, conserva testimonianze di epoche diverse, palazzi
costruiti con le pietre delle antiche Terme Romane che si trovano nei
pressi del fiume, lungo il percorso originale della via Flaminia. Sul
Tevere i Romani costruirono un porto fluviale che serviva per il
trasporto dell'olio e di altri prodotti agricoli. "Ocriculum" ebbe
così modo di svilupparsi e divenire un luogo ricco ed
operoso in armonia con una natura dolce e generosa. Ai giorni nostri il
paese, in provincia di Terni, conserva gelosamente la sua storia,
promuove eventi per raccontarla a quanti desiderano immergersi
nell'atmosfera delle "Giornate Medioevali", un lungo fine settimana tra
Poggio di Mezzo e Otricoli con le strade illuminate dalle fiammelle
poste nei portalampade che ornano tutto il centro storico. Era
pomeriggio quando siamo arrivati, abbiamo percorso la strada che
collega le due porte di ingresso al paese adocchiando la
chiesa di Santa Maria Assunta sulla piazza principale. Siamo poi
passati davanti agli uffici comunali posti nei pressi dell'imponente
struttura della porta principale. Proprio di fianco c'era l'ingresso ad
un palazzo che risale al milleseicento il cui proprietario ci ha
invitato a passare attraverso il giardino rigoglioso fino al palazzo
vero e proprio che aveva quasi l'aspetto di un piccolo borgo. Gli
uffici del Comune erano ovviamente chiusi e fino all'indomani non avrei
potuto fare altro che godermi quei vicoli ed osservare quello che era
il paese dove era nata la mia vera nonna. Entrai in un piccolo
negozio che era allo stesso tempo un bar e un emporio, volevo
chiedere informazioni sulla chiesa, sapere se il Parroco era
reperibile, mi era venuto in mente che avrei potuto cominciare da lui
la mia
ricerca. Attesi qualche istante e poi senza pensarci troppo
chiesi alla persona che serviva al banco se in paese ci fossero dei Di
Filippo. - Cerco la famiglia di mia nonna - gli spiegai. Una donna
presente nel locale mi guardò e disse che il nonno di suo
marito era un Di Filippo. Mi misi a sedere e gli spiegai a grandi linee
gli eventi che mi avevano portato a Otricoli. Uscimmo dal locale, a
pochi metri viveva Elia, sorella del marito. Scese a incontrarmi e mi
spiegò che suo nonno si chiamava Ferdinando. Nicola, il
padre di Maria, era uno dei fratelli ma non aveva vissuto a lungo a
Otricoli, si era trasferito a Magliano Sabina. Solo i discendenti di
Ferdinando avevano continuato a vivere in paese. Elia era sorpresa e
divertita da quell'incontro, non c'era timore o diffidenza. Mi disse
che avrebbe chiamato una sua cugina che viveva a Roma e che sicuramente
conosceva dettagli sulla famiglia di Nicola. Al cimitero del paese,
nella parte storica, trovammo la tomba di Ferdinando e sua moglie Maria
De Angelis, i nonni di Elia. C'erano altre tombe, persone che
probabilmente discendevano dai cinque fratelli Di Filippo: Carmine nato
nel 1870, forse un fratello, poi la generazione successiva, Giovanni
nato nel 1900, Egisto, nel 1902, ma nessuna riportava il nome di Maria
o Nicola. |
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L'anno
millenovecentodue,
addì Diciotto di Novembre a ore antimeridiane Dieci e minuti
quindici nella Casa Comunale. Annotazioni
laterali: DI
FILIPPO MARIA è morto in NAPOLI il 8.05.79 (Atto di morte
del Comune di NAPOLI Anno 1979 Parte II Serie B N. 29) Nota: la punteggiatura e le maiuscole sono state riportate come nell'originale. |
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