La busta arrivò due giorni dopo la telefonata. Avevo mandato un corriere a ritirarla perché avevo il terrore che si potesse perdere lungo la strada. C'erano due foto in bianco e nero sgualcite dal tempo. In una c'era Maria in abiti invernali, scarpe con tacco alto e lacci. La gonna era lunga e sopra portava un soprabito con collo rinforzato. In testa un cappello a larghe falde e in mano i guanti. Era seduta su una sedia "savonarola" in legno massiccio con intarsi e gli occhi erano grandi. L'espressione del viso lasciava intravedere un po' di noia per quella posa da tenere a lungo davanti al fotografo. Portava una collana lunga, come si usava allora, ed era visibilmente giovane e ben nutrita. Sembrava molto a suo agio nei suoi vestiti e quindi l'ipotesi che la famiglia non avesse problemi economici trovava altra conferma. Sul retro, la foto aveva una scritta longitudinale "Cartolina Postale Italiana" con le linee che separavano lo spazio per l'indirizzo e per le eventuali comunicazioni. Con una calligrafia sofisticata c'erano segnati i numeri 13 e 5 che potevano significare 13 maggio ma questo era in conflitto con gli abiti invernali. Poi molti scarabocchi probabilmente di bambini e in basso una scritta con parole ripetute come se qualcuno avesse usato due penne nella stessa mano, Diceva "è la mia mamma e mi pare (o patre) è buona, è buona". Non c'era alcuna somiglianza con mia madre o con le mie sorelle.




La seconda foto ritrae Maria con Gaetano. Sono con molta probabilità dallo stesso fotografo perch&egacute; la sedia è la stessa della prima foto. Lei è seduta e veste un abito lungo che solo a prima vista sembra essere semplice. Si nota un anello al dito medio della mano destra, forse una fede mentre sull'anulare l'immagine non permette di stabilire se c'è un altro anello. Ai piedi calza scarpe bianche con il tacco alto e lo stile è simile a quello dell'altra foto. Ha in mano una "pochette" e l'espressione del viso sembra quasi triste. Non è quella quasi sognante della prima foto. Gaetano sembra a suo agio nel vestito stretto e la camicia inamidata. Ha l'aria annoiata e i baffetti alla moda. La mano destra è appoggiata alla sedia mentre la sinistra stringe un foglio di carta che sembra bianco. È difficile trovare somiglianze tra il giovane con un cesto di capelli neri e l'uomo ritratto sulla lapide della sua tomba. Ma era proprio Gaetano Palumbo. Sul retro una dedica di Maria scritta di suo pugno: "Roma, 16/8/21 - Al mio (parola non leggibile, forse Lui) a cui ho giurato eterno amore e al quale voglio tanto tanto bene. Maria Tua". Nove mesi prima del matrimonio dunque e quindi la fede che Maria porta al dito medio non può essere quella matrimoniale. Sempre sul retro, la solita scritta "Cartolina Postale", anche in francese, con l'indicazione "Tensi" che sembra essere riferito a una ditta milanese che forniva materiale per fotografia. La firma di Maria è identica a quella apposta sull'atto di matrimonio. Dopo qualche mese tornai a Napoli per riportare le due fotografie al figlio di Mario.